venerdì 28 giugno 2013

Pteridinium ( antenati )

Pteridinium 

Lo Pteridinium è un organismo estinto appartenente alla fauna di Ediacara, vissuto nel Proterozoico superiore (Ediacarano, circa 550 milioni di anni fa). I suoi resti sono stati rinvenuti in molti giacimenti fossili di quel periodo, principalmente nel Mar Bianco (Russia), AustraliaNamibia eNorth Carolina.
Il corpo di questo enigmatico organismo era allungato e segmentato. Di solito i fossili di pteridinio sono mal conservati e appiattiti; nonostante ciò, gli studiosi sono riusciti a determinare che questo organismo era costituito da tre lembi segmentati, che si intersecavano tra di loro attraverso una linea centrale. L’aspetto dello pteridinio, come risultato di questa ricostruzione, doveva essere vagamente simile a quello delle odierne “penne di mare” (Pennatulacea).
Alcuni studiosi ritengono che lo pteridinio possa essere un primitivo rappresentante degli cnidariBen Waggoner, che sostiene questa ipotesi, ritiene comunque che questo organismo non appartenga ad alcun gruppo di cnidari odierni. Altri studiosi ritengono che le parentele dello pteridinio vadano ricercate nei cosiddetti vendozoi, un gruppo di organismi estinti forse rappresentanti di un regno separato da piante, animali o funghi. Possibili parenti stretti di Pteridinium includono CharniaRangeaCharniodiscusSwartpuntia e Phyllozoon.

Dal tipo di conservazione, sembra plausibile che lo pteridinio vivesse sui fondali di mari piuttosto profondi. Probabilmente giaceva sul fondale o era ancorato tramite un peduncolo, ma non è chiaro come potesse nutrirsi. Forse si nutriva di piccole particelle o assumeva nutrienti disciolti nell’acqua, o ancora dipendeva da microrganismi simbiotici presenti sui suoi tessuti; è possibile, inoltre, che usasse varie strategie alimentari combinate insieme.

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giovedì 27 giugno 2013

gli antenati

questo post si pone come obiettivo una descrizione dei principale "animali" marini del periodo ediarca
dickinsonia


La dickinsonia (gen. Dickinsonia) è un misterioso organismo fossile, caratteristico della fauna di Ediacara. I suoi resti sono stati rinvenuti esclusivamente in terreni dell’Ediacariano (circa 550 milioni di anni fa), principalmente in Australia. Molti scienziati sono inclini a ritenerlo un animale, ma alcuni suggeriscono che potesse essere un rappresentante di un regnoestinto.
I fossili di Dickinsonia sono di dimensioni variabili: da minuscoli (4 millimetri di lunghezza) a giganteschi (un metro e quaranta). Consistono in una serie di segmenti vagamente simili a costole, che emergono da una fossa centrale (o forse una cresta). Queste “costole” sembrerebbero essere separate da una membrana, dando luogo a una simmetria a scorrimento, e sono più spesse a un capo dell’animale (anche se non vi è una chiara distinzione tra una “testa” e una “coda”).
I segmenti di Dickinsonia sono stati descritti come “pneus”, ovvero camere riempite di liquido a una pressione più alta di quella dell’ambiente circostante, che davano luogo a una struttura simile a una trapunta. I singoli segmenti sembrerebbero aperti alle loro estremità, e alcuni fossili potrebbero mostrare tracce di fibre muscolari; questa ipotesi, tuttavia, non è considerata valida da molti scienziati. In base ai resti fossili di parte e controparte, sembra che la dickinsonia avesse uno spessore di circa tre millimetri, e che i segmenti fossero più prominenti nella superficie superiore del corpo.
Si conoscono cinque specie di Dickinsonia: D. costata, D. lissa, D. tenuis, D. rex e D. menneri, differenti l’una dall’altra soprattutto per la morfologia dei segmenti e dell’asse centrale.
D. costata è caratterizzata da un solco stretto, da una forma del corpo ovale e da ampi segmenti, mentre D. tenuispossedeva segmenti stretti, un corpo allungato e un ampio solco. D. rex era la forma più grande, e possedeva segmenti molto più sottili rispetto a D. costata. D. lissa era estremamente allungata (quasi a forma di nastro), mentre D. menneridifferiva da tutte le altre specie a causa della fusione di alcuni segmenti di un’estremità, che andavano a formare una sorta di “testa”.
Fossili di dickinsonia sono stati rinvenuti principalmente in Australia, nelle Flinders Ranges, ma anche in India, inUcraina e in Russia. L’orizzonte geologico a cui appartengono i fossili si attesta tra i 560 e i 541 milioni di anni fa.
La dickinsonia è generalmente considerata un tipico membro dei Vendozoa, la cosiddetta fauna di Ediacara, ovvero un gruppo di organismi che si svilupparono appena prima che i principali phyla di animali pluricellulari apparissero sulla Terra. Possibili parenti di Dickinsonia sono Nasepia,Yorgia e Marywadea, dall’aspetto simile.
Le affinità della dickinsonia, in ogni caso, non sono chiare. Questo organismo è stato variamente interpretato come una medusa, un vermepolichete, una turbellaria, un fungo, un protista, un anemone di mare, unlichene e addirittura un antenato dei cordati.
È probabile, comunque, che la dickinsonia fosse effettivamente parte di un gruppo di organismi che si estinsero prima del Cambriano, i vendozoi. L’organizzazione corporea di questo organismo è notevolmente simile a quella dei cosiddetti rangeomorfi (Rangeomorpha), esseri simili alle attualipennatulacee caratteristici della fauna di Ediacara.

Bibliografia di riferimento
• (EN) Brasier, M.; Antcliffe, J. (2004). "Decoding the Ediacaran Enigma". Science 305 (5687): 1115–1117. doi:10.1126/science.1102673. PMID 15326344.
• (EN) Dzik, Jerzy. (2000) "The Origin of the Mineral Skeleton in Chordates." in Max Knobler Hecht, Ross J. MacIntyre and Michael T. Clegg, eds. Evolutionary Biology Vol. 31. Pp. 105-46. Springer. ISBN 0306461781 [2] – URL retrieved February 10, 2007
• (EN) Grazhdankin, Dima (2004). "Patterns of distribution in the Ediacaran biotas: facies versus biogeography and evolution" (in en). Palæobiology 30 (2): 203–221. Retrieved on 2007-03-08.
• (EN) Ivantsov, A.Y.; Malakhovskaya, Y.E. (2002). "Giant Traces of Vendian Animals". Doklady Earth Sciences 385 (6): 618–622. Retrieved on 2008-02-24.
• (EN) Ivantsov, A. Yu (2004). "New Proarticulata from the Vendian of the Arkhangel’sk Region". Paleontological Journal 38 (3): 247–253.
• (EN) Ivantsov, A. Yu (2007). "Small Vendian transversely Articulated fossils". Paleontological Journal 41 (2): 113–122. doi:10.1134/S0031030107020013.
• (EN) Retallack, G.J. (1994). "Were the Ediacaran fossils lichens?". Paleobiology 17: 523–544. ISSN 0094-8373. Retrieved on 2007-03-08.
• (EN) Retallack, Gregory J. (2004) "Death, Decay and Destruction of Dickinsonia". Geological Society of America Abstracts with Programs, Vol. 36, No. 5, p. 521
• (EN) Retallack, G.J. (2007). "Growth, decay and burial compaction of Dickinsonia, an iconic Ediacaran fossil". Alcheringa: An Australasian Journal of Palaeontology 31 (3): 215–240. doi:10.1080/03115510701484705. Retrieved on 2007-11-24.
• (EN) Sprigg, R.C. (1947) "Early Cambrian (?) Jellyfishes from the Flinders Ranges, South Australia. Trans. Roy. Soc. S. Aust. 71:" : 212–224.
• (EN) Waggoner, B.; Collins, A.G. (2004). "Reductio Ad Absurdum: Testing The Evolutionary Relationships Of Ediacaran And Paleozoic Problematic Fossils Using Molecular Divergence Dates". Journal of Paleontology 78 (1): 51–61. doi:10.1666/0022-3360(2004)078<0051:RAATTE>2.0.CO;2

lunedì 17 giugno 2013

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Tony Vargas : labridi - livorno 2013

Domenica due giugno 2013 al congresso acquaportal organizzato da goccia blu toscana si e' svolta la conferenza di Tony Vargas sui labridi. Di seguito la registrazione della conferenza:
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sabato 15 giugno 2013

Tony Vargas: the successfull reef acquarium

Ospite al raduno acquaportal , organizzato da Goccia Blu Toscana, Tony Vargas presenta la Conferenza "gli acquari marini di successo". Tony Vargas inizio' la sua avventura con gli acquari dolci riproducendo i guppy, all'inizio degli anni "80 costrui' il suo primo acquario marino, popolato solo da pesci. A meta' delgi anni 80 sperimento' l'allevamento di invertebrati marini e coralli. In america e' riconosciuto per essere stato il primo acquariofilo che riuscito a crescere una acropora in cattivita'.  Con i suoi articoli nella rubrica "feature coral" nella rivista FAMA ha condiviso le suo tecniche di allevamento. Da quel momento Tony vive della sua attivita' di Scuba Dive intorno al mondo e scrive libri.

di seguito la conferenza completa:



Giornata di Domenica





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venerdì 14 giugno 2013

Roberto Ferri : storia della barriera corallina - Livorno 2013

Conferenza completa di Roberto Ferri, titolare di Planctotech al raduno Acquaportal di Livorno 2013

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Italians do it better - Livorno 2013

Presentazione del nanoreef di Nicola Musacchio, presentazione della vasca di Paolo Cazzato, presentazione della vasca di Alessandro Penco.Conferenza del 2 giugno presso il raduno acquaportal Livorno 2013

conferenza completa al link:




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Il Mantenimento e la riproduzione del Synchiropus Picturatus


Il primo giugno 2013 a Livorno si 'e' svolto il raduno nazionale AP organizzato dall'associazione Goccia Blu Toscana, primo relatore della giornata , Leonardo Aguiari ha sviluppato il tema del mantenimento in salute , ke modalita' di alimentazione e riproduzione del Synchiropus Picturatus, ecco il video della conferenza:



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mercoledì 12 giugno 2013

Gli invertebrati infestanti negli acquari di barriera e i loro antagonisti naturali


Il primo Giugno 2013 presso il raduno Goccia Blu Toscana ho assistito alla conferenza del Dott. Massimo Marpurgo, curatore del museo di scienze naturali di Bolzano. Con una completa relazione del loro sistema Reef di 4500litri il Dott. Marpurgo ha esposto le difficolta' che ha dovuto affrontare, negli anni, per il mantenimento in salute dei coralli. Buona visione

http://www.youtube.com/watch?v=VrXR0HLDqUI

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